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Lifestyle determinants, fattori di rischio per lo sviluppo dell’ipertensione, della pressione arteriosa normale-alta. Indagine negli studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori della Toscana. Dati e considerazioni iniziali

poster

Introduzione

Il survey prevede una lezione, con annessa discussione sul concetto di prevenzione, su ipertensione e danno d'organo, sugli stili di vita e lifestyle determinants: attività fisica, apporto calorico, apporto di sale, adesione alla dieta mediterranea, fumo, alcool. A seguire, agli studenti che aderiscono, viene rilevata la PA, somministrato un questionario su familiarità per l’ ipertensione, fumo, alcool, attività fisica ed effettuati alcuni esami su urine ed ematici. In un precedente survey nello stesso gruppo di età (18-21aa, v. Fig 2) dell’ attuale effettuato in 2005 studenti è stata rilevata nello 0.7% ipertensione, una prevalenza soprendentemente elevata di PA normale-alta (22.59%) con PA sistolica non correlata con il BMI in una coorte a bassa incidenza di obesità (1.79%) e sovrappeso (11.67%). Da qui la necessità di studiare quali fossero i lifestyle determinants maggiormente correlati con la PA normale-alta. Vengono presentati alcuni dati iniziali dello studio su acido urico e contenuto di sale nella dieta analizzati solo con correlazione di Pearson.

Partecipanti allo studio e metodi

La partecipazione al survey è su base volontaria al termine di una lezione-discussione su ipertensione e stili di vita. Lo studio che si svolge in 3 tappe:

1) Compilazione di un questionario su alcool, fumo, attività fisica, grado di familiarità per l’ipertensione in famiglia, misurazione del BMI

2) Rilievo della pressione arteriosa con doppia misurazione con OMRON 705 IT; raccolta di campione spot delle urine per creatininuria, sodiuria, microalbuminuria

3) In un giorno diverso: rilievo della PA in quelli con PA normale-alta (130-139 sistolica e/o 85-89 diastolica); prelievo per: creatinemia, insulinemia, glicemia, uricemia, colesterolo, colesterolo HDL, trigliceridi.

Il cut off per la microalbuminuria è 25 mg/g per le donne e 17 mg/g per gli uomini [1]. La stima del sodio nella dieta viene effettuata attraverso una stima del sodio nella raccolta delle urine 24 ore [2]. I centri nefrologici partecipanti sono: Poggibonsi (Si), Firenze Ospedale Annunziata, Lucca, Grosseto. È previsto uno screening di 5000 studenti dell’ ultimo anno delle scuole superiori età (18-21aa), per l’analisi multivariata dei lyfestile determinants maggiormente correlati con i livelli di PA è previsto un arruolamento di 500 studenti con lo screning completato in tutte le sue parti per ognuna delle categorie: PA normale-alta, normale, ottimale per un totale di 1500 persone.Il survey prosegue nell’anno scolastico 2012-2013 fino al raggiungimento del numero di soggetti da studiare. Nel presente report viene analizzata con correlazione bivariata di Pearson la relazione tra sodio urinario, uricemia e PA.

Risultati

Sono stati prodotti 209 record con rilievo della PA, BMI, risposta al questionario, di cui 168 (80 %) con creatininuria, albuminuria sodiuria, 52 (24%) con uricemia, glicemia creatininemia, insulinemia. Sodio urinario 137± 31, Uricemia 4.6±1.35 mg/dl PA sistolica 125±10.9, PA diastolica 72.7±7.6. C’è una correlazione positiva tra i valori di PA sistolica e quelli dell’ uricemia: r= 0.568 p<.0001, e tra valori di PA e Sodio urinario/24 ore stimato: r= 0.169 p<0.05 fig 1. Microalbuminuria 9.56 %: n° 12 donne, n° 8 uomini.

Conclusioni

E’ nota la relazione tra valori attuali di PA sistolica e lo sviluppo successivo di ipertensione [3]. I dati della survey in possesso fino a questo momento indicano una forte correlazione diretta tra valori di uricemia e valori di PA sistolica, molto meno pronunciata la relazione del sodio stimato nelle urine delle 24 ore con la PA sistolica. Resta da completare l’ analisi multivariata per comprendere quale dei lifestyle determinants o meglio quale gruppo di lifestyle determinants abbia la miglior relazione con la PA come variabile unica continua e con la  PA divisa in classi.

release  1
pubblicata il  27 settembre 2012 
da Antonino Sidoti¹, Paolo Conti², Raffaele Caprioli³, Giada Bernabini², Alberto Lippi³, Alberto Rosati⁴, Santi Nigrelli⁵, Luigi Tonelli⁶
(¹Nefrologia Poggibonsi; ²Nefrologia Grosseto; ³Nefrologia Ospedaliera Pisa; ⁴Nefrologia Lucca; ⁵Nefrologia Ospedale dell'Annunziata Firenze; ⁶Linee guida Regione Toscana)
Parole chiave: acido urico, epidemiologia, ipertensione arteriosa, microalbuminuria
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