Login




Nefrologia clinica

Rituximab and Glomerulonephritis: a Case Series

poster

Introduzione

Nella maggior parte dei casi la patogenesi delle glomerulonefriti (GN) è immunomediata e la presenza di immunodepositi a livello glomerulare suggerisce un ruolo prevalente della risposta immune di tipo umorale. Il Rituximab (RTX) è un anticorpo monoclonale che agisce legandosi al cluster di differenziazione 20 (CD20) espresso sulle cellule B sin dalle prime fasi di maturazione. La sua azione porta all’eliminazione delle cellule B, permettendo così lo sviluppo di una nuova popolazione cellulare da cellule staminali della linea linfoide. L’uso del rituximab è stato approvato dall’FDA nel 1997 per il trattamento del linfoma non-Hodgkin a cellule B resistenti ad altri regimi chemioterapici. Oggi è usato, sempre più spesso, nell’artrite reumatoide, nell’anemia emolitica autoimmune, nelle neuropatie autoimmuni, nelle vasculiti e nelle miopatie infiammatorie. Riportiamo l’esperienza del nostro centro in pazienti con differenti GN.  

Pazienti

Abbiamo trattato un totale di 23 pazienti (9 m, 14 f) con diagnosi istologicamente accertata di:

Glomerulonefrite Membranosa (GNM): 7

Glomerulosclerosi Focale e Segmentaria (GSFS): 5

Crioglobulinemia Mista (CM) associata ad infezione da HCV: 2

Glomerulonefrite Lupica (GNL): 8

Glomerulonefrite Membranoproliferativa (GNMP): 1

Trattamento

Tutti i pazienti sono stati sottoposti ad un ciclo di 4 somministrazioni di RTX (375 mg/m2) a cadenza settimanale. Sono stati valutati la funzione renale, la proteinuria delle 24 ore ed i livelli di CD20 circolanti prima e dopo 12 mesi dall’ultima somministrazione.

Risultati

Nel gruppo di pazienti con GNM abbiamo ottenuto una remissione completa della sindrome nefrosica (proteinuria <0,5g/24 ore) in 4 casi, una remissione parziale (proteinuria <3.5g/24 ore) in 2 casi e nessun effetto in 1 caso. In tutti i casi la funzione renale è rimasta stabile (Fig. 1).

Nei 5 pazienti con GSFS non abbiamo osservato alcun effetto sulla proteinuria in 4 casi e una remissione parziale in un caso (Fig. 2).

Nei 2 casi con CM secondaria ad infezione da HCV abbiamo ottenuto una remissione parziale con stabilità della funzione renale (Fig. 4).

Nel gruppo di pazienti con GNL e sindrome nefrosica (6 casi) abbiamo osservato una remissione totale in 5 casi e una remissione parziale in 1 caso (Fig 3).

Nel singolo caso di GNMP abbiamo ottenuto lieve miglioramento della funzione renale remissione completa della proteinuria (Fig. 4).

In conclusione i nostri risultati suggeriscono che il RTX è sicuro, ben tollerato ed efficace nelle GN immuno-mediate con prevalente risposta umorale.

release  1
pubblicata il  27 settembre 2012 
da ¹Francesca Bruno, M.D., ¹Barbara Infante M.D., ¹Giovanni Stallone, M.D., ¹Luciano Tartaglia, M.D., ¹Giuseppe Grandaliano, M.D.
(¹Department of Biomedical Sciences, Division of Nephrology, Dialysis and Transplantation, University of Foggia, Italy )
Parole chiave: glomerulonefriti, rituximab
Non sono presenti commenti
Figure

Per inserire una domanda, segnalare la tua esperienza, un tuo commento o una richiesta di precisazione fai il login con il tuo nome utente e password.

Se non lo sei ancora puoi registrati partendo da qui.

Realizzazione: Tesi S.p.A.

Per assistenza contattare: Claudia Ingrassia, Tesi S.p.A.
0172 476301 — claudia.ingrassia@gruppotesi.com