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Nefrologia clinica

COSA E’ CAMBIATO NELLE NEFRITI LUPICHE NEGLI ULTIMI 40 ANNI: ANALISI DELLE CAUSE DEI MIGLIORATI OUTCOMES

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Background

Gli outcomes dei pazienti con nefrite lupica (NL) sono migliorati per ragioni diverse, il cui contributo relativo non è agevolmente identificabile.

Pazienti e metodi

In tutti i pazienti con NL istologicamente documentata sono stati analizzati clinica, istologia e terapia negli ultimi 4 decenni.

Risultati

Sono stati arruolati 130 pazienti stratificati per periodo di diagnosi: <1980, n43; >1980 <1990, n34; >1990 > 2000, n33, e >2000, n20. L’età alla diagnosi è scesa da 30 a 26 aa e si è allungato da 1 a 3 aa l’intervallo diagnosi di Lupus-NL(figura 2). La mortalità è scesa dal 41,8% a 0, parallelamente alle complicanze (figura 3). Le classi proliferative sono rimaste le più frequenti (59.2%), ma la necessità di dialisi è crollata (dal 23% a 0). Tra la prima e la quarta decade, i cambiamenti terapeutici più significativi sono stati nell’induzione l’uso di steroide (STER) a boli (da 0 al 65%) e l’associazione con la ciclofosfamide (CYCLO) (da 25% al 65%). Il carico cumulativo dei farmaci per os si è drasticamente ridotto: STER da 533 a 269 mg/Kg e CYCLO da 505 a 180 mg/Kg nei primi 5 aa, con diminuzione nel carico già nel primo anno e successivo scalaggio repentino che dimezza STER già al secondo anno (da 105 a 45 mg/kg)(figura 4). La multivariata dimostra che il miglioramento della sopravvivenza dipende soprattutto dall’età più giovane alla diagnosi e dal periodo storico più recente (Figura 5). La prognosi renale è peggiore nel sesso maschile, età>30 aa, insufficienza renale, classi proliferative e indici di cronicità, mentre è migliorata da terapia di induzione diversa dal solo STER orale e alto indice di attività (Figura 6).

Conclusioni

Gli outcomes dei pazienti con NL sono migliorati in primis per la maggiore precocità diagnostica, che ha spostato da 30-31 anni a 26-29 anni l’intervallo tra diagnosi e NL negli ultimi 40 anni. Le modifiche qualitative/quantitative della terapia con strategie sequenziali di schemi aggressivi e rapido scalaggio hanno controllato la fase acuta e ridotto la tossicità.

release  1
pubblicata il  26 settembre 2012 
da Dr. M. Quaglia, Dr.ssa E. Radin, Dr.ssa C. Izzo, Dr. A. Airoldi, Dr.ssa R. Fenoglio, Dr.ssa L. Colla, Dr. L. Besso, Prof. P. Stratta
(1) SCDU Nefrologia e Trapianto, Dipartimento di medicina traslazionale, Università Avogadro; 2) Cattedra di Nefrologia, Università degli studi di Torino)
Parole chiave: nefopatia lupica
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