Login




Nefrologia clinica

ACIDOSI LATTICA IN CORSO DI INSUFFICIENZA RENALE ACUTA: METFORMINA SPETTATORE INNOCENTE O COLPEVOLE?

Questo Abstract è stato accettato come Poster. Clicca qui per visualizzare

Abstract

INTRODUZIONE. L’acidosi lattica è considerata una complicanza del trattamento con metformina nei pazienti con insufficienza renale. Tuttavia, una recente meta-analisi Cochrane ha suggerito che la metformina sia uno “spettatore innocente” e che l’acidosi sia dovuta alla insufficienza renale stessa.

MATERIALI E METODI. Nel nostro centro, abbiamo identificato, attraverso la codifica ICD-9, i pazienti dimessi con la diagnosi di “insufficienza renale acuta” E “diabete” nel periodo dal 2007 al 2011, escludendo quelli con insufficienza renale cronica. Scopo del nostro studio è stato valutare se, in pazienti con precedente normofunzione renale, l’uso di metformina, in corso di insufficienza renale acuta, peggiorasse il grado di acidosi e di lattacidemia. Con questi criteri abbiamo identificato 39 pazienti. Lo studio statistico delle variabili acidosi (definita come pH < 7,35), creatininemia e utilizzo di metformina, si è avvalso del t-test di Student, del test di Fisher e della regressione lineare semplice, utilizzando Stata v12. Sono stati ritenuti significativi risultati con p-value < 0,05.

RISULTATI E CONCLUSIONI. L’odds ratio per lo sviluppo di acidosi nei pazienti che assumevano metformina era 5,20 (1,1 – 26,00), con un p-value, calcolato con il test di Fisher esatto, di 0,0248. Tuttavia, i pazienti che utilizzavano metformina avevano valori di creatininemia più elevati: la differenza media era di -1,5 mg/dL (-2,9 - -0,13), con un p-value di 0,0318 utilizzando il t-test. Per verificare la correlazione fra acidosi e uso di metformina, in maniera indipendente dai valori di creatininemia, è stato utilizzato un modello di regressione logistica che ha dimostrato un Odds ratio ancora elevato (4,38 – DS +/- 3,88) , senza però raggiungere una significatività statistica (p-value 0,096).

I dati a nostra disposizione non hanno raggiunto la soglia di significatività per definire un’azione causale fra l’utilizzo di metformina e lo sviluppo di acidosi nella nostra serie di pazienti. Studi retrospettivi e prospettici con un più ampio campione a disposizione sono necessari per chiarire se la metformina sia realmente o meno uno “spettatore innocente”.

E. Merizzoli(1), D. Cucchiari(1), S. Oldani(1), F. De Fazio(2), M. Albini(2), S. Badalamenti(1), C. Angelini(1)
((1)Unità Operativa Di Nefrologia - Istituto Clinico Humanitas Irccs Rozzano - Milano , (2)Unità Operativa Di Monitoraggio Qualità - Istituto Clinico Humanitas Irccs Rozzano - Milano )
Non sono presenti commenti
Figure
Realizzazione: Tesi S.p.A.

Per assistenza contattare: Claudia Ingrassia, Tesi S.p.A.
0172 476301 — claudia.ingrassia@gruppotesi.com