Login




Miscellanea

VANTAGGI DI UN PERCORSO DI PREDIALISI BEN STRUTTURATO SULLA PROGRESSIONE DELL’INSUFFICIENZA RENALE

poster

Introduzione

Il concetto di predialisi è inteso solitamente come l’ambulatorio medico per le problematiche cliniche delle persone con CKD allo stadio 4-5, con l’aggiunta di un’informazione finalizzata alla scelta consapevole del trattamento sostitutivo. In realtà, l’obiettivo principale di questo percorso è quello di andare oltre la parte clinica e informativa, per arrivare a supportare la persona e la famiglia nella scelta e nella condivisione della responsabilità della cura.

Nel nostro centro abbiamo costruito un percorso di predialisi, che prevede un team costituito da nefrologo, infermiere e dietista (Alberghini et al, GIN 2011). Nel team di predialisi, il nefrologo si occupa degli aspetti clinici e delle variazioni terapeutiche; l’infermiere organizza almeno 5 incontri allo scopo di conoscere paziente e familiari, fornire informazioni sulla dialisi, chiarire i dubbi e orientare nella scelta della metodica dialitica; la dietista imposta il programma dietetico.

Sono previsti anche incontri tra le 3 figure professionali coinvolte nel predialisi, per discutere di ogni paziente e condividerne la gestione.

Per valutare l’efficacia di questo percorso abbiamo misurato la variazione della velocità di declino della funzione renale prima e dopo l’ingresso nel percorso di predialisi.

Materiali e Metodi

Nell’ultimo anno, 35 pazienti hanno seguito il percorso di predialisi; i dati riguardanti la progressione dell’insufficienza renale, prima e dopo l’ingresso in predialisi, sono stati raccolti in 11 pazienti [creatinina plasmatica e filtrato glomerulare stimato (eGFR)].

Risultati

Abbiamo osservato i pazienti per 11.3 mesi (range 8-12) prima del predialisi e per 10.3 mesi (range 5-12) dopo l’inizio del percorso.

La media della riduzione dell’eGFR è stata di 0.7 ± 0.2 ml/min/mese prima del nostro intervento e di 0.1 ± 0.1 ml/min/mese dopo l’inizio del percorso.

Sei di questi pazienti sono stati osservati per 12 mesi prima e 12 mesi dopo l’inizio del percorso: l’eGFR medio risultava 20.5 ± 4.5 ml/min all’inizio dell’osservazione, 12.3 ± 2.5 ml/min all’inizio del predialisi e 11.1 ± 2.6 ml/min dopo 12 mesi (Figura 1).

Conclusioni

In conclusione, un programma di predialisi ben strutturato riduce la velocità di progressione dell'insufficienza renale, permettendo di ritardare l’ingresso in dialisi dei pazienti.

release  1
pubblicata il  25 settembre 2012 
da Terraneo V.°, Sarcina C.° Alberghini E.°, Furiani S.°, Ferrario F.°, Santagostino G.°, Buzzi L.°, Baragetti I.°, Corghi E.°, Rastelli F.°, Pozzi C.°
(Nefrologia e Dialisi, Ospedale "E. Bassini", ICP, Cinisello Balsamo, MI)
Parole chiave: comunicazione, educazione predialisi, insufficienza renale cronica
Non sono presenti commenti
Figure

Per inserire una domanda, segnalare la tua esperienza, un tuo commento o una richiesta di precisazione fai il login con il tuo nome utente e password.

Se non lo sei ancora puoi registrati partendo da qui.

Realizzazione: Tesi S.p.A.

Per assistenza contattare: Claudia Ingrassia, Tesi S.p.A.
0172 476301 — claudia.ingrassia@gruppotesi.com