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IRC / Diabete / Ipertensione

LA DENERVAZIONE RENALE MEDIANTE CATETERE (RDN) NELL’IPERTENSIONE REFRATTARIA: RISOLUZIONE DI UN CASO CLINICO

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Abstract

INTRODUZIONE. Il 5-10% dei pazienti ipertesi presenta una forma di ipertensione resistente/refrattaria ad un piano terapeutico comprendente almeno 3 farmaci (di cui un diuretico) a dosi adeguate e che non ottiene una riduzione significativa dei valori sistolo-diastolici di pressione arteriosa. La recente letteratura anglosassone dimostra l’efficacia della RDN, basata sul principio di interrompere la trasmissione degli impulsi encefalo-renali attraverso il Sistema Nervoso Simpatico (SNS), nell’ipertensione refrattaria.

MATERIALI E METODI. L’approccio endovascolare alla base della tecnica RDN prevede il posizionamento nell’arteria renale, bilateralmente consequenziale, di un catetere, introdotto per via femorale, che è collegato ad un dispositivo elettrochirugico erogante energia a radiofrequenza (RF) mediante un elettrodo monopolare in platino, posto sulla punta distale. L’emissione di energia a RF attraverso la parete arteriosa, in conformità ad un algoritmo programmato, comporta l’ablazione dei nervi simpatici renali. La RDN è stata praticata in una paziente di 82 anni, affetta da cardiopatia ipertensiva con scompenso e malattia renale cronica (MRC) (stadio 3), ricoverata in ambiente cardiologico e sottoposta a PTCA per coronaropatia monovasale. Nonostante il trattamento con diuretici, Ca-antagonisti, ACE-inibitori, α-litici e inibitori del SNS i valori di pressione arteriosa media (PAM) risultavano costantemente > 106 mm/Hg. L’Eco Doppler non evidenziava anomalie di flusso a livello delle arterie renali, il GFR stimato era pari a 46 ml/min.

RISULTATI E CONCLUSIONI. La procedura RDN è stata completata in 45’, ben tollerata dalla paziente. Nel periodo seguente si è osservato un progressivo calo dei valori di PAM, nonostante la riduzione dei farmaci anti-ipertensivi (15a giornata: 95 mm Hg; 30a giornata: 83 mm Hg). A 60 giorni dalla RDN la PAM risulta nei limiti (86 mm Hg), con monoterapia a base di α-litici a basse dosi. Il GFR stimato è pari a 48 ml/min. La RDN si è dimostrata una ottimale opzione terapeutica della ipertensione refrattaria in questa paziente con co-morbilità. Considerato il risultato ottenuto, riteniamo che la RDN abbia indicazione anche in pazienti con MRC in stadio moderato.

C. Rossi(1), P. Rubartelli(2), S. Bellotti(2), A. Tarroni(1), A. Icardi(1)
((1)Sc Nefrologia E Dialisi Asl3 Arenzano, Genova , (2)Sc Cardiologia Ospedale Villa Scassi Asl3 Genova )
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