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Insufficienza renale cronica

TRATTAMENTO CON ESA A BASSE DOSI ED OUTCOME CARDIOVASCOLARE IN PAZIENTI AFFETTI DA MALATTIA RENALE CRONICA: STUDIO DI CONFRONTO DARBOPOETINA ALFA VS ERITROPOIETINA ALFA

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PAZIENTI E METODI 1

  • 106 Pazienti arruolati (56 di sesso maschile, 50 di sesso femminile)
  • Età media: 66 +/- 11 anni
  • Malattia renale cronica di grado moderato (eGFR EPI compreso tra 30 e 60 ml/min)

PAZIENTI E METODI 2

  • Sono stati effettuati dosaggi trimestrali di Hb, Ht, PCR e pro-BNP
  • Tutti i pazienti sono stati sottoposti ad esame ecocardiografico trans – toracico (M – mode, B- mode, valutazione Doppler) con sonda microconvex (3.5 MHz di frequenza)
  • Le immagini ecografiche sono state ottenute su tre cicli cardiaci successivi ed archiviate su supporto digitale

RISULTATI

  • Entrambi i gruppi di pazienti hanno raggiunto i livelli target di emoglobina così come previsto dalle linee guida nazionali ed internazionali
  • Il raggiungimento dei livelli target di Hb ha mostrato un andamento di tipo lineare nei pazienti sottoposti a trattamento con Darbopoetina alfa ed un andamento a “dente di sega” nei pazienti sottoposti a terapia con EPO alfa
  • In entrambi i gruppi di pazienti si è assistito ad una diminuzione dei livelli sierici di PCR e di pro – BNP
  • Nel gruppo di pazienti trattati con Darbopoetina alfa si è osservato un effetto particolarmente favorevole sugli indici di funzionalità ventricolare sinistra (aumento della frazione d’eiezione e diminuzione del diametro telediastolico del ventricolo sinistro)

CONCLUSIONI

  • Entrambi gli schemi di trattamento con ESA raggiungono lo scopo di portare a target di Hb ed Hct i pazienti affetti da anemia secondaria a malattia renale cronica
  • Entrambi i gruppi di pazienti evidenziano un miglioramento dello stato infiammatorio cronico, come testimoniato dalla riduzione dei livelli di PCR
  • Il gruppo di pazienti trattato con Darbopoetina evidenzia un miglioramento più evidente della compliance ventricolare sinistra come documentato da una maggiore riduzione del diametro telediastolico del VS e da un maggiore incremento della frazione d’eiezione dopo 12 mesi di trattamento.
  • Considerati i risultati ottenuti, va sicuramente incoraggiato l’impiego di schemi di trattamento con Darbopoetina alfa ad un tasso di conversione, rispetto all’EPO alfa, di 1:300
release  1
pubblicata il  26 settembre 2012 
da L. Di Lullo¹, F. Floccari², C. Feliziani¹, R. Faiola¹, G. Otranto¹, E. Ferramosca³, A. Bellasi⁴, A. Villani⁵, F. Marrocco², M. Malaguti², A. Santoboni¹
(¹UOC Nefrologia e Dialisi Ospedale “L. Parodi – Delfino” – Colleferro; ²UOC Nefrologia e Dialisi Ospedale “S.Paolo” - Civitavecchia; ³UOC Nefrologia, Dialisi ed Ipertensione Ospedale “S.Orsola - Malpighi” - Bologna; ⁴UOC Nefrologia e Dialisi Ospedale “S.Anna” - Como; ⁵Scuola di Specializzazione in Nefrologia – II° Università di Roma “Tor Vergata”)
Parole chiave: erythropoietin, insufficienza renale cronica, Outcome Cardiovascolare
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