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Insufficienza renale cronica

LA VARIABILITÀ A LUNGO TERMINE (VISIT-TO-VISIT) DELLA PRESSIONE ARTERIOSA MISURATA IN AMBULATORIO PREDICE L’INCIDENZA DELLA MORTALITÀ E DEGLI EVENTI CV NEI PAZIENTI CON MALATTIA RENALE CRONICA

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Abstract

La variabilità a lungo termine (visit-to-visit) della pressione arteriosa (PA) misurata in ambulatorio (office BP) predice l’incidenza degli eventi cardiovascolare (CV) nei pazienti con ipertensione arteriosa essenziale. Viceversa, non vi sono dati nei pazienti con malattia renale cronica (MRC). In questo studio abbiamo analizzato il rapporto tra la variabilità a lungo termine (visit-to-visit) della pressione arteriosa e l’incidenza della mortalità ed eventi CV in una coorte di 1618 pazienti con malattia renale cronica (stadio 2-5) seguiti prospetticamente per 37 mesi (range 0.3-110 mesi). La media delle visite per paziente era 5±2. La variabilità della pressione arteriosa è stata espressa in termini di deviazione standard (DS) e coefficiente di variazione.

La variabilità a lungo termine della PA sistolica (PAS) era indipendentemente correlata alla PAS basale, al valore massimo e al valore medio della PAS durante il periodo di follow-up, all’età, alla glicemia, al GFR, all’albuminemia e al numero delle visite (P<0.05). Durante il follow up, sono deceduti 169 pazienti (64% per cause CV) e 202 hanno avuto eventi CV non fatali. In generale, l’evento morte e/o evento CV non fatale si verificava in 345 pazienti. Sia la DS [rischio relativo (RR) (5 mmHg): 1.11, 95% CI: 1.01-1.20, P=0.016] che il coefficiente di variazione della PAS [RR (5 %): 1.15, 95% CI: 1.02-1.29, P=0.02] predicevano l’incidenza della mortalità e degli eventi CV indipendentemente dalla PAS massima e media, dalle comorbidità CV, dai fattori di rischio di Framingham, dal GFR, dalla proteinuria, dall’albuminemia e dall’emoglobina. L’uso dei beta-bloccanti /simpaticolitici annullava l’eccesso di rischio connesso all’alta variabilità pressoria.

Conclusioni. la variabilità a lungo termine della PAS (visit-to-visit) predice il rischio di morte ed eventi CV nei pazienti con malattia renale cronica. L’uso dei beta bloccanti/ simpaticolitici riduce significativamente l’impatto prognostico negativo dell'alta variabilità pressoria nei pazienti con MRC:

F. Mallamaci(1), R. Minutolo(2), D. Leonardis(1), G. Tripepi(1), F. Rapisarda(1), T. Cicchetti(1), I. Maimone(1), G. Enia(1), M. Postorino(1), B. Cianciaruso(2), D. Santoro(2), G. Fuiano(2), L. De Nicola(2), G. Conte(2), C. Zoccali(1)
((1)Per il Gruppo di Studio di Epidemiologia Clinica della Sezione Calabrese della SIN , (2)Gruppo di lavoro dello studio TABLE )
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