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Insufficienza renale acuta

ANTICOAGULAZIONE REGIONALE A BASE CITRATO: UN MODO SICURO ED EFFICACE PER MIGLIORARE LA QUALITÀ DI CURA DEL PAZIENTE IN CRRT

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INTRODUZIONE

È stato valutato un nuovo sistema per l’anticoagulazione regionale a base citrato durante trattamenti CRRT in pazienti con insufficienza renale acuta (IRA) con alto rischio di sanguinamento e/o HIT (Monchi M, 2004) [1]. L’obiettivo dello studio è quello di esaminare sia le performances del circuito extracorporeo sia la qualità delle CRRT in termini di sicurezza, controllo degli elettroliti e continuità di cura.

MATERIALI E METODI

L’anticoagulazione con citrato è stata somministrata in CVVHDF tramite Prismaflex (Gambro Lundia, AB), secondo un protocollo che richiedeva una soluzione isotonica di citrato in pre-diluizione (Prismocitrate10/2, citrato=12mmol/L), un dialisato privo di calcio (Prism0Cal) ed una soluzione standard in post-diluizione. Per compensare la perdita di calcio, è stato somministrato al paziente del calcio cloruro (680mmol/L) tramite pompa-siringa (Tabella 1) (Pozzato M, 2012). [2]

RISULTATI

Ventitre pazienti con IRA (14M/9F) sono stati ammessi nel reparto di Terapia Intensiva (SAPSII=57,81±15,77). I parametri dialitici sono riassunti nella Tabella 1 (prescritti) e nella Figura 2 (somministrati). L’anticoagulazione è stata effettuata con una dose fissa di 3 mmol/l di sangue (2073±188ml/h). L’anticoagulazione del circuito non ha avuto impatto sui pazienti (PTT pre-trattamento 50,6±14sec; PPT post-trattamento 46,7±9sec) (Figura 3), nonostante le differenze significative della calcemia fra circuito (0,3±0,03mmol/L) e paziente (1,05±0,1mmol/L) (Figura 4). La media dell'infusione di CaCl2 10% è stata di 6,09 ± 0,7 ml/h, con un valore di citratemia, valutata come rapporto Ca++/iCa++, sempre < 2,5 (2,02 ± 0,3) (Figura 5) (Cubattoli L, 2007 [3]). Il protocollo con citrato è stato utilizzato per 438 giorni di CRRT (dose effluente = 49,5±7 ml/kg/h; durata CRRT 15±7 gg/paz.). La vita media del filtro è stata di 46±15h con un downtime di 0,7±0,8 ore/giorno dovuto alla necessità di sostituzione del filtro. Efficienza del filtro è stata evidenziata da pressioni circuito ottimali (TMP=77,2±19mmHg). Da punto di vista del controllo elettrolitico nessuna differenza di calcemia totale è stata riscontrata fra prima (4,14±0,33 mmol/L) e dopo (4,3±0,29 mmol/L) il trattamento e nessun evento di alcalosi (23±3mmol/L) e ipernatremia. Sono state evidenziate differenze statisticamente significative tra fosforemie inizio e fine trattamento (p=0,01) e magnesiemie inizio e fine trattamento (p=0,06) che hanno richiesto l'infusione di Esafosfina e Magnesio solfato (Figura 6).

CONCLUSIONI

L’utilizzo di questo protocollo di anticoagulazione con citrato ha evidenziato ottime performance dei circuiti associate ad una eccellente continuità di cura e ad un buon controllo degli elettroliti e si può delineare con modalità operativa che può impattare positivamente sul qualità generale di somministrazione dei trattamenti CRRT.

release  1
pubblicata il  25 settembre 2012 
da Marco Pozzato¹, Fiorenza Ferrari², Paola Mesiano¹, Pasqualina Cecere¹, Antonella Vallero¹, Paola Selvaggi², Tiziana Casalicchio², Sergio Livigni², Francesco Quarello¹
(¹S.C. Nefrologia e Dialisi,²S.C. Rianimazione, Ospedale San Giovanni Bosco, Torino )
Parole chiave: citrato, CRRT, insufficienza renale acuta
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