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Insufficienza renale acuta

RILEVANZA CLINICO-PROGNOSTICA DELLE VARIAZIONI DI CREATININA SIERICA NELLE SINDROMI CORONARICHE ACUTE.

Abstract

Introduzione. L’insufficienza renale acuta (Acute Kidney Injury AKI) è una frequente complicanza delle sindromi coronariche acute (SCA). Anche minimi e transitori aumenti di creatinina (Cr) si associano a un aumento della mortalità. In alcuni pazienti, però, la Cr, invece di rimanere stabile o aumentare, si riduce durante i primi giorni di ricovero, considerandolo in genere, un indicatore di prognosi favorevole.

Abbiamo analizzato, in una popolazione di pazienti con SCA, il comportamento della Cr con l’ipotesi che la prognosi possa essere correlata all’andamento di questo marcatore di funzione renale (FR).

Materiali e Metodi. Sono stati analizzati retrospettivamente 2696 pazienti con SCA: 1500 pazienti con sopra-slivellamento del tratto ST (STEMI) e 1196 senza sopra-slivellamento (NSTEMI) ricoverati presso l’Unità coronarica (UTIC) per più di 48 ore. In tutti i pazienti è stata misurata la Cr all’ingresso e quotidianamente. I pazienti sono stati classificati in base al comportamento della FR:

1) stabile (FRS; variazioni di Cr inferiori a 0.3 mg/dl).

2) migliorata (FRM; riduzione dei valori di Cr>0.3 mg/dl rispetto all’ingresso).

3) peggiorata (AKI; incremento di Cr>0.3 mg/dl).

I pazienti con AKI di grado severo (stadio AKIN 2 e 3) sono stati esclusi dallo studio.

Risultati e Conclusioni. 2163 (80%) pazienti hanno avuto una FRS, 292 (11%) una FRM e 241 (9%) hanno sviluppato AKI nel corso del ricovero. La mortalità ospedaliera è risultata significativamente diversa nei tre gruppi: FRS 0.5%, FRM 2%, AKI 8%, p<0.0001. Inoltre abbiamo osservato un’incidenza delle principali complicanze cliniche ospedaliere (MACE), rispettivamente del 27%, 45%, e 66% (P<0.0001).

Lo studio rivela come l’11% dei pazienti con SCA abbia un miglioramento della Cr con tuttavia una prognosi peggiore di quella dei pazienti con FRS.

Il miglioramento della funzione renale di questi pazienti sembrerebbe quindi legato ad un pregressa insufficienza renale acuta, iniziata prima del ricovero e già in fase di risoluzione.

S. Bertoli(1), A. Stucchi(1), A. Cabiati(2), I. Marana(2), J. Campodonico(2), M. Moltrasio(2), Gc. Marenzi(2)
((1)IRCCS Multimedica Sesto San Giovanni ITALY, (2)IRCCS CentroCardiologico Monzino Milano ITALY)
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