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Genetica e omiche / Modelli sperimentali / Trasduzione del segnale

LA TRANSDIFFERENZIAZIONE DELLE CELLULE ENDOTELIALI IN CELLULE MESENCHIMALI GIOCA UN RUOLO CENTRALE NELLA PATOGENESI DEL CARCINOMA RENALE A CELLULE CHIARE (RCC)

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Abstract

Numerosi studi indicano che la progressione del tumore verso un fenotipo neoplastico aggressivo non dipenda esclusivamente dalle proprietà cancerogene delle cellule tumorali ma dalla reattività con lo stroma tumorale. Attraverso un processo noto come “transizione endotelio-mesenchimale”, EndMT, le cellule endoteliali residenti acquisiscono un fenotipo mesenchimale con proprietà invasive e migratorie. Nei tumori, l‘EndMT è un’importante fonte di fibroblasti cancro-associati (CAF), che facilitano la progressione tumorale attraverso differenti meccanismi. Obiettivo del presente studio, è stato quello di valutare se le cellule endoteliali infiltranti il tumore (TEC), isolate dal RCC, possano avere caratteristiche fenotipiche e funzionali assimilabili ai CAF, quali un elevata capacità migratoria e di invasività.

Attraverso la tecnica dei microarray, abbiamo analizzato i profili di espressione genica delle TEC e paragonati con le HUVEC, cellule endoteliali umane derivate dalla vena ombelicale. Geni con un FDR<5% ed un fold-change≥2 sono stati considerati differentemente espressi. Mediante analisi citofluorimetrica abbiamo caratterizzato il fenotipo delle TEC e con analisi di microscopia confocale studiato sezioni di tessuto tumorale di pazienti con RCC.

L’analisi microarray ha evidenziato una differente espressione di geni coinvolti nella EndMT, nelle TEC vs le HUVEC. Tra questi geni, abbiamo riscontrato una ridotta espressione di marcatori endoteliali CD31 e VE-caderina ed un aumento del marcatore mesenchimale FSP1 (fibroblast-specific protein 1).

Inoltre, sono risultati modulati diversi geni coinvolti nella pathway del TGF-β (BMP2, NFAT, Wnt/β-catenina). L’analisi fenotipica ha confermato la riduzione significativa dell’ espressione di CD31 (10% vs 98%), VE-caderina (3.1% vs 40,4%), CD105 (41% vs 96%), CD146 (60% vs 98%) ed un incremento della N-caderina (80% vs 18%). Infine, nel tessuto tumorale abbiamo osservato un’elevata popolazione di cellule CD31+ che co-esprimono FSP1 ed α-SMA, indici di EndMT in vivo.

Per la prima volta, questi dati indicano che l’ EndMT è un meccanismo rilevante per il reclutamento dei CAF nello stroma tumorale probabilmente mediato dal TGF-β. I CAF possono pertanto svolgere un ruolo determinante nella patogenesi del RCC.

M. Gigante(1), G. Castellano(2), P. Pontrelli(2), A. Stasi(2), C. Divella(2), M. Accetturo(2), L. Balducci(3), G. Grandaliano(1), L. Gesualdo(2), E. Ranieri(1)
((1)Università Di Foggia , (2)Università Di Bari , (3)Medestea Valenzano )
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