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Emodialisi

TERAPIA CON LANTANO CARBONATO IN PAZIENTI NAIVE ED IN PAZIENTI RESISTENTI AL TRATTAMENTO CON CHELANTI DEL FOSFORO

Abstract

INTRODUZIONE. Questo è uno studio retrospettivo condotto su due gruppi di pazienti emodializzati volto a verificare l’efficacia del Lantano Carbonato nel trattamento dell'iperfosforemia.

MATERIALI E METODI. Il gruppo A era rappresentato da 24 pazienti naive al trattamento con chelanti del fosforo, il gruppo B costituito da 59 pazienti che erano stati trattati, con risultati insoddisfacenti, con altri chelanti del fosforo (9 con sevelamer, 17 con calcio carbonato, 14 con sevelamer e calcio carbonato, 19 con idrossido di alluminio). Entrambi i gruppi prima dello switching mostravano valori di fosforemia > 5,5 mg/dl nonostante valori adeguati di kt/V. Entrambi i gruppi hanno ricevuto Lantano Carbonato 1000/1500 mg 3 vv/die. L’end-point primario dello studio era quello di verificare l’efficacia, la stabilità e la sicurezza nel tempo (follow-up > 20 mesi) del controllo della fosforemia con Lantano Carbonato. End-points secondari erano la percentuale di pazienti che raggiungeva i target DOQI e la correlazione della fosforemia con i valori di ln FGF23.

RISULTATI E CONCLUSIONI. Nel gruppo A presentavano una significativa riduzione della fosforemia vs baseline il 79% dei pazienti a 3 mesi e il 70% a 20 mesi (p 0.001). Nel gruppo B il 54% dei pazienti mostravano una riduzione della fosforemia a 3 mesi vs baseline (p 0.01) e del 49% a 20 mesi. La percentuale di pazienti che raggiungevano il target della fosforemia secondo le linee guida DOQI a 12 mesi era 63% nel gruppo A e 54% nel gruppo B. In entrambi i gruppi e’ stata riscontrata una significativa correlazione tra i valori di fosforemia e riduzione percentuale dei valori del lnFGF23 (p 0.006 per il gruppo A e 0.0004 per il gruppo B).

Il Lantano Carbonato rappresenta sia un'efficace first-line therapy sia un approccio terapeutico nei pazienti resistenti alla terapia chelante. I risultati positivi ottenuti nel gruppo B possono essere riconducibili sia alla maggiore capacità chelante del Lantano sia ad una maggiore compliance al trattamento per un minore carico giornaliero di compresse .

M.L. Angelini(1), G. Cianciolo(2), G. La Manna(1), G. Donati(2), M. Iorio(1), A. Scrivo(1), C. Valentini(1), V. Grandinetti(1), L. Panicali(2), I. Capelli(2), S. Stefoni(1)
((1)Alma Mater Studiorum Bologna Dipartimento di Medicina Interna, dell'Invecchiamento e delle Malattie Nefrologiche Bologna ITALY, (2)S.Orsola Dipartimento di Medicina Interna, dell'Invecchiamento e delle Malattie Nefrologiche Bologna ITALY)
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