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Emodialisi

VANTAGGI DELLA FAV LATERO-LATERALE IN PAZIENTI CON VASCULOPATIE

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Abstract

PREFAZIONE / INTRODUZIONE. In alcuni interventi post-traumatici di chirurgia vascolare della mano vengono realizzate anastomosi arterovenose per vascolarizzare le dita. Nel 2005 ottenemmo la risoluzione monolaterale del quadro clinico di ischemia digitale in una paziente con sclerosi sistemica dopo creazione di FAV lat-lat (mid-arm) radio-cefalica per emodialisi.

MATERIALI E METODI. Sono state confezionate in prima istanza FAV lat-lat a livello del terzo medio dell'avambraccio con l'intento di migliorare la vascolarizzazione dell'estremità dell'arto e non perdere parte dell'albero venoso distale, in 5 pazienti uremici con vasculopatie periferiche: 1 sclerodermia, 3 con diabete mellito di cui 2 con fenomeno di Raynaud associato, 1 con vasculite anca relata.Tutti i pazienti in fase preoperatoria sono stati sottoposti a studio ecocolordoppler artero-venoso. È stata praticata una incisione cutanea di circa 4 cm nel terzo medio superiore dell’avambraccio a circa 3 cm dalla piega del gomito, nella sede dove l'arteria presentava meno calcificazioni. Le FAV hanno raggiunto la maturazione e dopo circa 2 mesi e sono state utilizzate.

RISULTATI e CONCLUSIONI. 1 FAV dopo 8 mesi ha presentato un ematoma traumatico con successiva trombosi in sede post-anastomotica ed ha cessato di funzionare. Solo 1 paziente ha avuto un fastidioso edema della mano con modesta insufficienza funzionale. È stato trattato con FKT con lieve miglioramento della sintomatologia. Non si è intervenuti con la chiusura del ramo venoso post-anastomotico distale poichè il tratto prossimale consentiva la puntura in un tratto molto limitato. Dopo 3 anni la FAV è ancora funzionante e l'edema della mano persiste in forma lieve, senza dolore. Il fenomeno di raynaud riscontrato in 2 diabetici era rimasto invariato in un paziente, mentre era migliorato nell'altro con soggettiva riduzione del dolore nell'arto con la FAV sia allo stimolo del freddo che a quello ischemico. 3 pazienti sono deceduti con le FAV funzionanti. Pertanto riteniamo che in pazienti selezionati la FAV lat-lat, mid-arm, costituisca una valida opzione terapeutica pur non conoscendo i meccanismi che sembrano migliorare la perfusione periferica della mano.

L. Cencioni(1), A. Attioli, I. Mazzetti, M. Sciarrini, M. Rosmini
((1)U.o. Nefrologia E Dialisi , P.o. Di Orvieto , (2)U.o. Chirurgia Generale E D'urgenza Orvieto , (3)U.o. Chirurgia Generale E D'urgenza Orvieto , (4)U.o. Chirurgia Generale E D'urgenza Orvieto , (5)U.o. Chirurgia Generale E D'urgenza Orvieto )
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