Login




Emodialisi

MONITORAGGIO DEI PUFA PLASMATICI ED ERITROCITARI NELLA POPOLAZIONE GENERALE E NEGLI EMODIALIZZATI

Questo Abstract è stato accettato come Poster.

Abstract

Introduzione. La mortalità e morbidità cardiovascolari (CV) negli emodializzati (HD) sono aumentate rispetto alla popolazione generale; ciò si spiega valutando, oltre i fattori di rischio tradizionali, anche quelli correlati all’uremia. Col declino della funzione renale si ha un’alterazione del profilo lipidico. È dimostrato che gli acidi grassi polinsaturi (PUFA) ω-3 riducono il rischio CV nella popolazione generale. Finora gli studi per il monitoraggio dei PUFA plasmatici ed eritrocitari negli HD hanno dato risultati contrastanti. Scopo del nostro lavoro è stato valutare e confrontare la composizione dei PUFA plasmatici ed eritrocitari in un gruppo di HD ed in soggetti sani di controllo.

Materiali e Metodi. Abbiamo arruolato 99 HD e 160 soggetti sani di controllo,nessuno dei quali era stato trattato con farmaci ipolipemizzanti o supplementi dietetici antiossidanti da almeno 90gg. A tutti è stato somministrato un questionario per valutare il consumo alimentare negli ultimi 12 mesi. I campioni ematici sono stati analizzati con un gas-massa Agilent.

Risultati. L’intake calorico giornaliero, le proteine ed i lipidi, i carboidrati e le fibre erano significativamente ridotti negli HD rispetto ai soggetti sani (p<0.001). L’intake di pesce non variava. Gli HD presentavano valori di LDL (p<0.05), colesterolo totale (p<0.05) e trigliceridi (p<0.0001), più elevati rispetto al gruppo di controllo. L’HDL (p<0.05) era significativamente più basso negli HD. Tra i PUFA plasmatici, C20:3 (DHA) (p<0.001), C20:4 (ARA) (p<0.001), C18:2 (p<0.001), C18:3 (p<0.001) e C20:5 (EPA) (p=0.0081) erano significativamente ridotti negli HD. Tra i PUFA eritrocitari, C18:2, il DHA, l’ARA, C18:3 erano significativamente ridotti nei pazienti uremici (p<0.0001). I rapporti ARA/EPA ed ARA/DHA nei PUFA plasmatici non presentavano differenze significative, mentre quelli dei PUFA eritrocitari erano significativamente ridotti (p<0.0001) negli HD rispetto ai sani.

Conclusioni. La composizione degli acidi grassi della membrana eritrocitaria rispecchierebbe quella della membrana miocardica. Monitorando i PUFA di membrana eritrocitari, si potrebbe predire il rischio CV in pazienti HD.Una dietoterapia mirata ad aumentare i livelli di PUFA ω-3 (EPA e DHA) e ad ottimizzare il rapporto tra ω-6/ω-3, potrebbe esercitare un’azione protettiva CV. Abbiamo evidenziato che molte classi di PUFA sono carenti in pazienti HD, per la rimozione di nutrienti con la dialisi e per la malnutrizione persistente.

A. Noce(1), O. Durante(1), M. Dessi'(2), P. Bertucci(2), C. Fabbri(2), S. Vergovich(1), V. Rovella(1), N. Di Daniele(1)
((1)Servizio Di Nefrologia Ed Ipertensione, Università Degli Studi Di Roma Tor Vergata , (2)Dipartimento Di Medicina Di Laboratorio,università Degli Studi Di Roma Tor Vergata )
Non sono presenti commenti
Figure
Realizzazione: Tesi S.p.A.

Per assistenza contattare: Claudia Ingrassia, Tesi S.p.A.
0172 476301 — claudia.ingrassia@gruppotesi.com