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Emodialisi

FENOTIPIZZAZIONE LINFOCITARIA E SIEROCONVERSIONE DOPO VACCINAZIONE ANTI -HBV IN PAZIENTI IN EMODIALISI

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Abstract

INTRODUZIONE. L'infezione da epatite B (HBV) è tutt'ora un problema rilevante in emodialisi.

PAZIENTI E METODI. Sono stati valutati un primo gruppo composto da 95 pz giunti in HD tra il 2003 ed il 2009 (gruppo A) di età media 56±17a,60M e 35F,vaccinati con HBVAXPRO 20 mg in 3 somministrazioni (0-1-6 mesi) per via intramuscolare (IM) durante la seduta emodialitica.

Il secondo gruppo di 46 pazienti (gruppo B) giunti in dialisi nel 2010 di età media 68±10a,34M e 12F, anch'essi vaccinati con 3 dosi di HBVAXPRO con lo stesso timing ma ad una dose doppia (40 mg) per via intradermica (ID) ed al termine della seduta emodialitica.

RISULTATI. I risultati della risposta immunitaria valutata con livelli ematici di anticorpi di superficie antiHbs 3-6-12 mesi dopo la vaccinazione hanno evidenziato nel primo gruppo una buona risposta anticorpale a 6 mesi in 39 pz (41%) con titolo compreso tra i 10 ed i 1000 UI/L (R) ed una risposta nulla con titolo < a 10 UI/L in 56 pz pari al 59 % (NR), nessuna differenza tra R e NR per quanto riguarda età, sesso, diabete, indici infiammatori, nutrizionali e di adegutezzza dialitica.

Nel gruppo B è stata ottenuta una risposta anticorpale sufficiente con valori tra 13 e 139 UI/L a 6 mesi in 20 pz (43,4%)(R1) ed una risposta nulla (<10 UI/L) in 26 pz (56,6%)(NR1).

Non abbiamo osservato differenze tra il gruppo A ed il gruppo B per indici infiammatori, nutrizionali e di adeguatezza dialitica;anche la fenotipizzazione linfocitaria espressa come CD3+, CD3+/CD4+ (T helper), CD3+/CD8+ (T suppressor), CD3-/CD19+ (cellule B), CD3-/CD16+/CD56+ (NK) non ha evidenziato differenze tra i gruppi R-R1 e NR-NR1. Solo la giovane età sembra essere associata ad una migliore sieroconversione sia nel gruppo A che nel gruppo B (p<0.052).

CONCLUSIONI. La scarsa risposta alla vaccinazione anti HBV in dialisi sembrerebbe essere indipendente da: dose, via d'iniezione, timing,tipo di dialisi e setting delle cellule T. Una protezione soddisfacente in questa popolazione potrebbe essere raggiunta vaccinando i pazienti allo stadio 3-4 CKD.

V. Ortalda(1), P. Tomei(1), T. Yabarek(2), O. Tobaldini(1), A. Dalla Gassa(1), L. Spatola(1), A. Lupo(1)
((1)Divisione Di Nefrologia A.o.u.i. Verona , (2)Nefrologia- Ulss 22- Villafranca Verona )
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