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Trapianto

IL RUOLO DELLA METODICA DIALITICA PRE-TRAPIANTO SULL'ESITO DEL TRAPIANTO RENALE: ESPERIENZA CLINICA DI UN CENTRO TRAPIANTI AD INDIRIZZO NEFROLOGICO

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Abstract

Introduzione. L’effetto della modalità di dialisi sugli outcomes del trapianto renale è ancora oggi oggetto di dibattito. Se da un lato alcuni autori negano l’esistenza di una reale influenza, altri invece suggeriscono che la dialisi peritoneale favorisce l’immediata ripresa funzionale dopo il trapianto, probabilmente contribuendo ad un miglior bilancio idrico. In questo studio, abbiamo valutato l’influenza della modalità di dialisi pre-trapianto sulla funzione renale a breve e lungo termine.

Materiali e metodi. Tra la popolazione dei pazienti trapiantati presso la nostra U.O. nel periodo 2000-2010 (N=423) abbiamo selezionato 38 pazienti in dialisi peritoneale che hanno ricevuto un trapianto di rene da donatore cadavere comparandolo con un gruppo di controllo di 38 pazienti in emodialisi consecutivi in ordine temporale. Abbiamo valutato le differenze cliniche dei pazienti in PD e in HD al momento dell’iscrizione in lista e il loro impatto sul case-mix. Abbiamo analizzato il decorso post-operatorio di entrambi i gruppi prestando particolare attenzione alle problematiche chirurgiche, ai giorni di DGF e alle infezioni. Sono state studiate le differenze in termini di ripresa funzionale, funzione renale a breve e lungo termine e rigetti. Infine, pur con la limitazione di un follow-up ancora troppo breve, le differenze di sopravvivenza del paziente.

Risultati. Il gruppo di pazienti in dialisi peritoneale presentava un case mix più basso sia al momento dell’iscrizione in lista sia al momento del trapianto. I pazienti in dialisi peritoneale hanno avuto minori giorni di DGF mostrando più frequentemente un’immediata ripresa funzione rispetto ai pazienti in emodialisi. Non sono state registrate differenze significative sull’incidenza di complicanze chirurgiche (infezione della ferita, linfocele), di infezioni virali e di rigetto acuto nell’immediato post-trapianto. A lungo termine inoltre, le incidenze di rigetto cronico, perdita del graft e di neoplasie sono risultate simili nei due gruppi.

Conclusioni. Basandoci sulla nostra esperienza la modalità di dialisi pre-trapianto influenza alcuni aspetti del trapianto, ma non compromette la sopravvivenza del graft e del paziente a breve e lungo termine.

B. Buscemi(1), R. Mongiovi'(1), C. Altieri(1), B. Oliva(1), F. Caputo(1)
((1)U.o. Di Nefrologia Ii Con Trapianto, Arnas Civico Palermo )
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