Rigetto iperacuto (immagine macroscopica). Tale sottotipo è ad oggi sostanzialmente scomparso grazie alle moderne tecniche di valutazione della compatibilità (X-match)
Aspetto istologico della forma di rigetto iperacuto
Rigetto acuto (immagine macroscopica). Rispetto alla forma di rigetto iperacuto, si può riconoscere una minore congestione vascolare, pur persistendo un diffuso allargamento delle dimensioni del rene (che appare “globoso”)
Rigetto acuto (immagine): presenza di abbondante infiltrato infiammatorio. La valutazione specifica delle forme d
i rigetto verrà definita più avanti sulla base della BANFF classification
Rigetto cronico (immagine macroscopica): a differenza delle forme precedenti (iperacuta e acuta) nella forma cronica il rene “raggrinzito” e tende a ridursi di dimensioni, a seguito di una involuzione fibro-sclerotica
L’aspetto istologico è dominato da una evoluzione in fibrosi e sclerosi con un importante danno vascolare
Un po’ come don abbondio nei promessi sposi, vaso di ferro stretto tra due vasi di cocci, il rischio immunologico è il fragile risultato di due forti elementi che si combinano insieme: i fattori connessi all’organo e quelli dipendenti invece dal ricevente
Meccansimo di attivazione della risposta immune: via diretta e indiretta
Recettori coinvolti nella risposta
Schema del meccanismo di sviluppo ed effettori del rigetto
Variazioni nella sopravvinza a un anno e nel tasso di rigetti in relazione all’introduzione delle differenti tipologie di farmaci
Variazione della sopravvivenza a 10 anni differenziata per etnia
Cause di perdita dell’organo e di morte del paziente
Variazioni del rischio di perdita dell’organo in relazione alla tempistica, al numero ed alla severità del rigetto acuto
Qualcosa in più significa test non invasivi di valutazione del rischio o della diagnosi di rigetto acuto
Tipoologie di miRNA implicati nel rigetto acuto
La differenziazione tra le varie tipologie di rigetto è definita dalla classificazione di BANFF, periodicamente aggiornata (qui riportata l’ultima revisione)
E in questo lavoro di terasaki la maggior parte degli anticorpi si sviluppa prima dei 2 anni.
In sintesi:
15-20% in pazienti a basso rischio
Soprattutto nei primi 2 anni, ma anche più tardi
I DSA sono per la maggior parte di class II
Eventi favor
Oltre a quelli più noti tipo l’età, il mismatch, volevo soffermanri su alcuni che soo venuti fuori recentemente.
Come i rigetti cell acuti, la non aderenza e l effetto della terapia
Torniamo allo studio canadese che ha analizzato una serie di trapianti consecutivi , per lo sviluppo dei dsa e suddiviso i pazienti a seconda dello stato funzionale, se concomitantemente sviluppavano una disfunzione acuta o una disfuzione indolente, lenta e progressiva nei mesi successivi o niente, rispetto a quelli che non sviluppavano DSA e si evidenziava…..
Il problema della non aderenzaè un problema molto nordamericano ed è stato molto enfatizzato in questo lavoro di Halloran che lo collega strettamente le perdite di rene da rig anticorpo-mediato
In questa serie una buona metà delle cause di perdita di rene sono da rigetto anticorpo mediato e nel 47% dei casi è presente non aderenza che invece è rara nelle altre cuse
Nei reni persi per amr la maggior parte dei DSA è di classe II
La non aderenza in senso americano è ovviamente più rara in europa, però una sua forma più subdola può essere presente da come si vede in questo studio in cui monitorando circa 120 pazienti con un device dispensatore di tacrolimus veniva fuori che il solo il 78.8 prende la dose indicata peruna media del 14 % di dosi errate alla sera e 11 al mattino
Un discorso completamente a parte e di molto delicato è sul ruolo della tendenza alla minimalizzazione della terapia immunosoppressiva negli ultimi anni se possa avere offerto il fianco ad un maggior sviluppo di DSA e di danno cronico am ma a mio avviso è molto difficile fare una valutazione
Fattori in grado di determinare la disfunzione cronica del trapianto
Definizione dei fattori implicati nel determinismo del rischio immunologico
Ulteriore valutazione dei meccanismi di risposta immune
In questa figura viene graficamente mostrata la migliore sopravvivenza del donatore vivente rispetto al deceduto, ed anche il vantaggio dell’assenza di mismatch di sopravvivenza in caso di completa compatibilità (MM=mismatch)
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