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FAD - La Primavera Nefrologica


Modulo: Fisiologia Renale

Biologia Cellulare e Biologia Molecolare, potenti metodologie di ricerca nella fisiologia renale

release pubblicata il  13 ottobre 2014 
da Paolo Mene'

Figura 1 di 46.



Figura 2 di 46.



Figura 3 di 46.

Principali meccanismi di riassorbimento del NaCl e loro localizzazione lungo il nefrone



Figura 4 di 46.

Nonostante tutto, c’è sempre qualcuno non soddisfatto della performance del tubulo prossimale…



Figura 5 di 46.

In effetti il riassorbimento del Na+ è estremamente efficace e garantito da numerosi trasportatori di diversa natura molecolare (pompe ioniche ATP-dipendenti, scambiatori, co-trasportatori elettroneutrali, canali ionici selettivi)



Figura 6 di 46.

Diversità molecolare dei trasportatori espressi da anse di Henle di differente lunghezza e profondità: in rosso aquaporina 1, in verde canale del cloro ClC-K1, in grigio nessun segnale, ingrandimento del riquadro in b. Immunolocalizzazione assistita al computer



Figura 7 di 46.

Enorme eterogeneità dei trasportatori tubulari renali



Figura 8 di 46.

Dinamica del riassorbimento tubulare di H2O lungo il nefrone



Figura 9 di 46.

Il passaggio di una singola molecola di H2O attraverso una aquaporina inducibile nel dotto collettore. La molecola va incontro ad una rotazione guidata da interazioni elettrostatiche durante il transito, presentandosi con l’atomo di O2 e fuoriuscendo con gli H+ per primi



Figura 10 di 46.

A sin., ricostruzione tridimensionale della relazione tra vasa recta (verde), anse discendenti di Henle (rosso) e dotti collettori (marcati in blu per l’aquaporina inducibile) in “clusters” nella midollare profonda. A dx., 5 clusters primari di dotti collettori marcati per AQP-2 costituiscono un cluster secondario di 31 dotti collettori alla base della midollare interna



Figura 11 di 46.

Negli ultimi 25 anni sono stati pubblicati migliaia di studi basati sulla coltura di cellule renali (biologia cellulare). Per ovvii limiti di tempo ci occuperemo brevemente delle sole cellule mesangiali e dei podociti (cellule epiteliali viscerali del glomerulo)



Figura 12 di 46.

Le principali caratteristiche strutturali delle cellule mesangiali



Figura 13 di 46.

Le principali caratteristiche funzionali delle cellule mesangiali



Figura 14 di 46.

Caratteristiche colturali delle cellule mesangiali



Figura 15 di 46.

Immagine del podocita al microscopio elettronico a scansione. I processi di primo ordine circondano le anse capillari, e da essi si dipartono i processi di second’ordine o processi pedicillari (foot processes)



Figura 16 di 46.

Immagine del podocita al microscopio elettronico a trasmissione. I processi di primo ordine circondano le anse capillari, e da essi si dipartono i processi di second’ordine o processi pedicillari (foot processes), qui visti in sezione frontale sovrapposti alla membrana basale glomerulare tristratificata

Immagine del podocita al microscopio elettronico a scansione. I processi di primo ordine circondano le anse capillari, e da essi si dipartono i processi di second’ordine o processi pedicillari (foot processes)



Figura 17 di 46.

Un diagramma disegnato da Wilhelm Kriz sulla stereomorfologia dei processi pedicillari



Figura 18 di 46.

Una immagine schematica delle principali componenti della relazione processi pedicillari-membrana basale glomerulare-slit diaphragm



Figura 19 di 46.

Schema della ultrastruttura e principali proteine costitutive dello “slit diaphragm”. FP,processi pedicillari



Figura 20 di 46.

Proteine specifiche del podocita e/o slit diaphragm che inducono – se mutate – fusione dei processi pedicillari (effacement of foot processes, EFP)



Figura 21 di 46.

Altre proteine specifiche del podocita e/o slit diaphragm che inducono – se mutate – fusione dei processi pedicillari (effacement of foot processes, EFP)



Figura 22 di 46.

Localizzazione della nefrina nello spazio tra processi pedicillari adiacenti



Figura 23 di 46.

Sequenza aminoacidica della nefrina e struttura del tetramero di 4 nefrine, unità di base dei “lipid rafts” dello slit diaphragm



Figura 24 di 46.

Una micro-TC del gruppo di Tryggvason mostra la posizione transmembrana podocitaria (M) della nefrina, con la testa identificata da particelle di oro colloidale (G) marcato con IgG



Figura 25 di 46.

Ancora esempi di identificazione e ricostruzione 3D della nefrina nei ponti che collegano i processi pedicillari (FP, verde). Notare i pori compresi tra nefrine adiacenti (P, nero)



Figura 26 di 46.

In nero, i pori tra molecole di nefrina (P) limitano il passaggio di albumina (Alb) per semplice interazione meccanica (non necessariamente per carica elettrica)



Figura 27 di 46.

Quanto detto dimostra come le tecnologie di biologia molecolare si prestino brillantemente all’applicazione alla fisiologia renale. Genomica e proteomica attengono ai meccanismi di codifica genetica e di trasformazione in proteine dei messaggi codificati, rispettivamente



Figura 28 di 46.

Iniziando con la genomica, ricordiamo che il DNA è notevolmente termostabile e resistente a UV, enzimi, etc. quando in configurazione a doppia elica.



Figura 29 di 46.

In tema di nomenclatura.



Figura 30 di 46.

Ulteriore nomenclatura in area genomica.



Figura 31 di 46.

Principi di sequenziamento del genoma.



Figura 32 di 46.

IL DNA microarray è uno dei più recenti presidi per lo screening veloce di trascritti multipli per un singolo sistema (p.es. cellule tubulari renali o l’intero organo o l’intero genoma umano).



Figura 33 di 46.

TUNEL è una tecnica istomorfologica di rilevazione di processi di apoptosi nei tessuti o vetrini da cellule in coltura



Figura 34 di 46.

Tecnologie per silenziare un gene in vivo o in vitro (ovvero ottenere un KO funzionale senza sviluppare un animale transgenico)



Figura 35 di 46.

Uno dei più potenti strumenti per verificare gli effetti della iperespressione o soppressione di un gene. Possono essere generate colonie di animali transgenici per uno o più geni.



Figura 36 di 46.

Classica tecnologia di estrazione dell’RNA preliminare alla ricerca della presenza ed espressione di un trascritto in un tessuto (es. glomeruli isolati o preparazioni di tubuli renali)



Figura 37 di 46.

Classica procedura semiquantitativa per determinare la trascrizione di un dato mRNa in un tessuto, oggi superata dalla RT-PCR



Figura 38 di 46.

Consolidata procedura quantitativa per la determinazione dell’espressione genica da cellule o preparazioni anche minime di tessuto (p.es biopsie renali)



Figura 39 di 46.

PCR con trascrizione inversa per amplificazione di RNA



Figura 40 di 46.

L’ibridazione in situ è una tecnica istomorfologica di localizzazione del trascritto a singole cellule in un preparato istologico o in colture cellulari



Figura 41 di 46.

Una variante del Northern blotting utilizzando un supporto di nitrocellulosa e una digestione enzimatica cui sopravvive solo l’RNA ibridizzato con un singolo filamento complementare di DNA



Figura 42 di 46.

Espressione transitoria di un gene in cellule in coltura, in un tessuto, organo o animale da esperimento



Figura 43 di 46.

Classica tecnica di riconoscimento di una proteina trasferita su nitrocellulosa e identificata mediante anticorpo specifico rilevato con immunoperosidasi o radiomarcato in autoradiografia



Figura 44 di 46.

Più accurata caratterizzazione delle specie proteiche migrate su gel bidimensionale, isolate e sottoposte successivamente a spettrometria di massa



Figura 45 di 46.

Microvescicole proteiche rilasciate nelle urine, da dove possono essere isolate per ultracentrifugazione. Singole proteine specifiche di un tipo cellulare renale possono essere riconosciute mediante immunogold (es. aminopeptidasi dal brush-border del tubulo prox., aquaporina-2 dal dotto collettore, NaCl cotrasporto dal tubulo contorto distale, CD9 da cellule epiteliali della papilla



Figura 46 di 46.

E’ quindi oggi appropriato parlare di “Fisiologia Molecolare”, come già avvenuto per la Biologia, che per prima ha beneficiato delle nuove tecniche di identificazione di geni e proteine implicate nella funzione dei tessuti



Parole chiave: biologia cellulare, biologia molecolare, fisiologia renale

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