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FAD Discussioni nefrologiche – La FAD della SIN 2015


Hot topics nel trapianto renale

Le nuove prospettive della paired donation

release pubblicata il  11 marzo 2015 
da Francesca D’alessandro

Figura 1 di 42.



Figura 2 di 42.



Figura 3 di 42.

Modalità di trapianto da vivente proposta quando il donatore e il ricevente non sono tra loro compatibili. Preferita quando l’incompatibilità è per HLA, dal momento che per l’incompatibilità AB0 in molti centri di trapianto si esegue il trapianto controgruppo, dopo un trattamento di desensibilizzazione del ricevente.



Figura 4 di 42.

Come specificato nella precedente nota, le incompatibilità nell’ambito della coppia donatore-ricevente, possono essere sia per gruppo sanguigno che per HLA ossia antigeni presenti sia nel donatore che nel ricevente. Ovviamente qualsiasi ricevente sarà sottoposto,dopo il trapianto,a terapia immunosoppressiva, non essendo possibile trovare una compatibilità del 100% (tranne nei gemelli omozigoti)



Figura 5 di 42.

I due gemelli Herrick furono trapiantati da Murray (al quale fu assegnato il premio Nobel per la medicina nel 1990) ed il ricevente sopravvisse otto anni dopo l’intervento.



Figura 6 di 42.

Il valore del 30% di non idoneità al trapianto da vivente per incompatibilità è piuttosto alto considerando anche il tempo medio (3-4 anni) di attesa nella lista per trapianto da donatore cadavere . Incentivando il trapianto in modalità cross over si aumenta il numero di donatori.



Figura 7 di 42.



Figura 8 di 42.

Il numero di richieste di accesso non coincide con il numero di trapianti eseguiti. L’iscrizione in lista da vivente non comporta la cancellazione dalla lista d’attesa da donatore cadavere , durante l’iter di studio sia del donatore che del ricevente possono essere diagnosticate patologie fino a quel momento ignote. Inoltre, fino all’ultimo momento, sia il donatore che il ricevente possono ritirare il loro consenso al trapianto da vivente



Figura 9 di 42.

Il numero di trapianti da donatore vivente eseguiti nel 2013 è in realtà di 224 in quanto alcuni trapianti sono stati segnalati al CNT nel corso del 2014.Il 2013 è stato quindi l’anno in cui, al momento, sono stati eseguiti il maggior numero di trapianti da donatore vivente. 



Figura 10 di 42.

Da alcuni studi eseguiti negli USA è risultato che sulle donne venivano esercitate maggiori pressioni alla donazione da vivente, considerando il maschio più utile produttivamente. Questa slide non vuole significare che il genere maschile si ammala più di quello femminile, ma solamente che le donne sono più propense alla donazione



Figura 11 di 42.

Essendo ovviamente le donne le maggiori donatrici di rene nel trapianto da vivente, nel caso dei riceventi il rapporto si inverte a favore del genere maschile.



Figura 12 di 42.

Molti sono i pazienti che presentano una iperimmunizzazione, spesso legata ad un (o più) precedente trapianto : per questi pazienti risulta ancora più difficile reperire un donatore compatibile. Il CNT ha posto in atto, con la collaborazione degli esperti della Rete Nazionale Trapianti, dei protocolli per aiutare questi pazienti.



Figura 13 di 42.

Il programma nazionale iperimmuni si basa sulla donazione da cadavere .In merito al periodo di attesa del paziente iperimmunizzato, si considera che ovunque egli abbia maturato i criteri di accesso, possa beneficiare dell’inserimento al PNI, anche se ad effettuarlo sia un centro trapianti in cui il paziente è iscritto, pur da meno di 8 anni. I criteri di allocazione del PNI si basano su:

•  assenza di antigeni proibiti nel match tra donatore e potenziale ricevente (A, B, DR, e DQ),

•  compatibilità HLA minima tra donatore e ricevente (1 identità HLA-DR),

•  compatibilità di gruppo sanguigno.



Figura 14 di 42.

Per alcuni pazienti che non rientrano nei criteri di accesso del PNI oppure hanno la possibilità di ricevere il rene da donatore vivente, alcuni centri di trapianto propongono ed attuano i protocolli di desensibilizzazione mentre altri centri propongono alla coppia la possibilità di essere inserita nel programma di trapianto cross over.



Figura 15 di 42.

Il CNT ha eseguito un censimento dei centri che eseguono protocolli di desensibilizzazione ma su 42 centri di trapianto hanno risposto solamente 28, anche se tra questi vi sono i maggiori centri italiani. Come si legge nella slide, in 13 centri viene eseguita la desensibilizzazione.



Figura 16 di 42.

Per l’incompatibilità AB0 è diventato quasi routinario eseguire la desensibilizzazione per trapiantare pazienti contro-gruppo, anche se risulta maggiore il numero dei pazienti desensibilizzati per la presenza di DSA 



Figura 17 di 42.

Il numero di trapianti cross over eseguiti in Italia è piuttosto basso. Il numero totale di trapianti è ora arrivato a 17 in quanto, a dicembre 2014, il centro trapianti di Siena ha trapiantato due coppie.



Figura 18 di 42.

La South Alliance Transplant  è nata il 1° ottobre 2012. 



Figura 19 di 42.

Attualmente la collaborazione è in atto tra Spagna ed Italia



Figura 20 di 42.

La possibilità di allargare il pool dei donatori porterebbe sicuramente ad un aumento delle possibilità, per riceventi «difficili», di trovare un donatore idoneo.



Figura 21 di 42.



Figura 22 di 42.

Il test eseguito con 87 coppie spagnole e 6 coppie italiane aveva trovato dei possibili incroci per due delle coppie italiane. Non si è proceduto in quanto i riceventi selezionati erano stati nel frattempo trapiantati da cadavere.



Figura 23 di 42.

Gli spagnoli hanno raggiunto ottimi risultati anche grazie ad un ottimo lavoro di squadra, con vasta informazione e collaborazione da parte dei centri di trapianto.



Figura 24 di 42.

E’ importante sottolineare che in Spagna sono stati inseriti, nel programma cross over, dei donatori samaritani che, in alcuni casi, hanno permesso di effettuare catene più lunghe.



Figura 25 di 42.

In questa slide si visualizza come appare la schermata del data base utilizzato dagli spagnoli ed ora dato in uso al CNT, per l’inserimento dei dati delle coppie afferenti al programma cross over



Figura 26 di 42.



Figura 27 di 42.



Figura 28 di 42.



Figura 29 di 42.

Grazie a questo accordo il CNT è in grado di utilizzare il data base spagnolo.



Figura 30 di 42.



Figura 31 di 42.



Figura 32 di 42.

Saranno i centri di trapianto ad accordarsi sulle modalità di esecuzione del trapianto cross over, considerando che probabilmente la scelta migliore è quella di far viaggiare l’organo. Ovviamente, qualora uno dei due trapianti non andasse a buon fine, al mancato ricevente verrà garantita una priorità sulla lista da cadavere.



Figura 33 di 42.



Figura 34 di 42.

Il numero di risposte al questionario risulta molto scarso ma i dati estratti dalle risposte ricevute, hanno comunque permesso di trarre delle conclusioni



Figura 35 di 42.

Nella maggior parte delle nefrologie esiste un ambulatorio dedicato al trapianto da vivente, dove il nefrologo può proporre e spiegare al paziente tutte le opzioni possibili



Figura 36 di 42.



Figura 37 di 42.

Il medico pre-dialisi sembrerebbe la figura più presente nella proposta del trapianto



Figura 38 di 42.

La maggior parte delle nefrologie o risulta inserita in un centro di trapianti o almeno ne è strutturalmente collegata



Figura 39 di 42.

Nel 92% delle nefrologie che hanno risposto al questionario, è stato individuato un referente per il trapianto da vivente



Figura 40 di 42.

La maggior parte dei nefrologi si dichiara a conoscenza dell’esistenza del programma di trapianto di rene in modalità cross over



Figura 41 di 42.



Figura 42 di 42.



Parole chiave: paired donation

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